Negli ultimi anni il monitoraggio fiscale sui bonifici bancari si è notevolmente intensificato, in particolare con l’adozione di nuove normative introdotte dalla legge di Bilancio n. 197 del 2022. Oggi, le operazioni bancarie che superano determinati importi attirano l’attenzione delle autorità finanziarie, generando segnalazioni automatiche e potenziali controlli approfonditi. In molte situazioni, sia privati che aziende possono essere coinvolti in verifiche in seguito a trasferimenti considerati sospetti o anomali.
La soglia che attiva i controlli automatici
Il limite che fa scattare i controlli per i bonifici bancari è fissato a 5.000 euro. Questo valore riguarda la maggior parte delle operazioni bancarie, sia in entrata che in uscita, ed è valido sia per le persone fisiche che per le società semplici. Ogni volta che un bonifico, singolo o frazionato nell’anno, supera questa cifra, le banche sono obbligate a inoltrare una segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) presso la Banca d’Italia .
Va sottolineato che non scatta automaticamente un controllo fiscale per ogni segnalazione: la segnalazione rappresenta uno strumento di analisi, utile a individuare eventuali anomalie che, solo se ritenute sospette, saranno sottoposte a ulteriore valutazione da parte delle autorità competenti .
Bonifici e soglie: come funziona la segnalazione
Oltre al valore generale dei 5.000 euro, esistono altre soglie e situazioni particolari che determinano la necessità di maggiore attenzione:
- Bonifici in entrata superiori a 5.000 euro: questi trasferimenti sono i più sorvegliati, soprattutto se il mittente è un soggetto privato, un lavoratore dipendente o un pensionato. L’Agenzia delle Entrate presume che ogni importo ricevuto possa essere collegato a un reddito, pertanto viene verificato se sia stato correttamente dichiarato .
- Bonifici in uscita da parte di aziende o professionisti: per gli imprenditori, tutte le operazioni vanno giustificate da documentazione contabile. Per i cittadini privati, invece, i bonifici in uscita non sono soggetti a controlli automatici salvo casi particolari, come trasferimenti verso l’estero o attività ritenute atipiche .
- Bonifici internazionali: sia in entrata che in uscita, superare i 5.000 euro comporta una segnalazione immediata. In caso di importi superiori a 15.000 euro complessivi nell’anno, vi è anche l’obbligo di compilare il quadro RV nella dichiarazione dei redditi .
- Versamenti in contanti: anche se la soglia per l’automatismo del sospetto sale a 15.000 euro, importi inferiori possono destare l’attenzione se associati a comportamenti ritenuti anomali o sospetti .
Le operazioni oggetto di segnalazione vengono raccolte e analizzate dalla UIF, che valuta la coerenza dei movimenti rispetto al profilo reddituale del cliente. Solo in caso di indizi concreti di anomalia la segnalazione sensibile viene trasmessa a Agenzia delle Entrate o alle autorità giudiziarie .
I criteri che determinano l’“anomalia” di un bonifico
La rilevanza del controllo è influenzata non solo dall’importo, ma anche da altri fattori. Ecco alcune situazioni tipiche che possono rendere una movimentazione sospetta:
- Bonifici privi di causale chiara o veritiera: la mancata spiegazione nella causale può ingenerare sospetti sull’origine o sulla destinazione dei fondi .
- Movimenti frequenti o frazionati: suddividere somme elevate in più operazioni, ciascuna di poco inferiore alla soglia di 5.000 euro, è considerato un tentativo di elusione e viene analizzato globalmente .
- Bonifici da e verso paesi extra-UE: i trasferimenti con questi paesi sono sottoposti a controlli più rigorosi; le banche applicano di default una ritenuta del 20% per i bonifici ricevuti dall’estero, salvo dimostrazione che non siano redditi .
- Bonifici collegati ad operazioni incoerenti col profilo del correntista: spostamenti di denaro non giustificati dal tenore di vita, dalla posizione lavorativa o dalla normale attività sono suscettibili di ispezione .
- Coinvolgimento di terzi senza apparente legame: trasferimenti tra soggetti privi di relazioni economiche rilevanti vengono controlati con maggiore attenzione .
Un altro criterio fondamentale è la presenza di documentazione: la presunzione di reddito vale soprattutto per i bonifici in entrata. Salvo comprovate giustificazioni (ricevute, contratti, fatture), le somme ricevute possono essere considerate come non dichiarate ai fini fiscali .
Come comportarsi per evitare problemi con il Fisco
La trasparenza e la tracciabilità sono essenziali per evitare contestazioni. Alcune regole di buona prassi permettono di prevenire complicazioni dopo una segnalazione automatica:
- Indicare sempre una causale esaustiva: specificare la ragione precisa del bonifico aiuta a prevenire malintesi. Ad esempio, “acquisto auto usata”, “anticipo affitto”, “rimborso spese”, “prestito familiare”.
- Conservare la documentazione relativa all’operazione: ogni trasferimento di fondi superiore ai 5.000 euro deve poter essere giustificato da contratti, ricevute, fatture o dichiarazioni che confermino la natura e la provenienza delle somme .
- Prestare attenzione alle movimentazioni frazionate: operazioni apparentemente innocue possono essere considerate sospette se riconducibili a un’unica transazione di importo complessivo superiore al limite .
- Monitorare i bonifici internazionali: in caso di rapporti con l’estero, rispettare l’obbligo di dichiarazione nella dichiarazione dei redditi per importi superiori a 15.000 euro e compilare correttamente il quadro RV .
- Non ignorare richieste di chiarimento: se l’Agenzia delle Entrate o altro ente fiscale richiede spiegazioni o documentazione, rispondere tempestivamente per evitare aggravamenti o sanzioni .
Il soggetto principalmente interessato dalla verifica, di norma, è il beneficiario del bonifico: deve poter comprovare la legittimità della cifra ricevuta. Il mittente, invece, è oggetto di indagine soltanto in presenza di elementi di sospetto, tra cui attività reiterate, collegamenti internazionali o movimenti non giustificati .
Infine, le sanzioni previste in caso di omissioni o dichiarazioni false possono variare da semplici richieste di chiarimenti, fino all’apertura di accertamenti formali, con l’eventuale applicazione di imposte sui redditi non dichiarati e sanzioni amministrative di importo anche consistente .
Ricapitolando, è la soglia di 5.000 euro che rappresenta il punto di attivazione delle segnalazioni automatiche per i bonifici bancari secondo le più recenti normative italiane. Restare al di sotto di tale limite, oppure giustificare in modo trasparente ogni trasferimento, rappresenta la migliore strategia per non incorrere in problematiche con le autorità fiscali.








