“Il tatuaggio, da rito collettivo ad espressione di individualità” è titolo del 16° appuntamento con la rubrica “Il consigli del medico”, pubblicata sul quotidiano online La voce della Montagna.
La pratica del tatuaggio ha origini decisamente remote nella storia della civiltà e nelle diverse etnie. In passato significava appartenenza a gruppi tribali, categorie, condizioni sociali. Oggi è strumento per affermare la propria identità. È questo il tema trattato dal professor Marco Ricca, direttore sanitario del Koinos, nell’ultimo articolo pubblicato all’interno della rubrica “I consigli del medico“, nel quotidiano online La Voce della Montagna. Tra la testata giornalistica e il nostro centro sanitario prosegue infatti una collaborazione importante mirata all’informazione e all’approfondimento delle tematiche più diffuse tra la popolazione.
L’articolo ricorda le origine antiche del tatuaggio, rievocandone il significato, e giunge fino alle abitudini proprie dei giorni nostri, nei quali questa pratica è utilizzata per esprimere l’individualità di chi lo “indossa”. In Italia sono tatuate circa 7 milioni di persone, per le quali vi sono zone del corpo maggiormente interessate e corrispondenti a una particolare lettura psicoanalitica. Il tutto, ovviamente, con qualche differenza fra uomini e donne. Per saperne di più è possibile leggere l’articolo: “Il tatuaggio, da rito collettivo ad espressione di individualità“.